Analogie e differenze fra slovacchi e italiani

Slovacchi e italiani, soprattutto quelli meridionali, per molti versi si assomigliano. In entrambe le culture la famiglia e la religione cattolica rivestono un ruolo fondamentale, i figli vanno a vivere fuori abbastanza tardi ed i momenti più importanti della vita delle persone vengono celebrati attorno ad una tavola riccamente imbandita.

Nonostante le molte analogie, nella vita quotidiana si possono constatare anche molte differenze. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole cose, che fanno semplicemente sorridere. Altre volte, senza un po’ di flessibilità, possono trasformarsi in shock culturali.

In questo post elencherò 10 di queste differenze, scelte tra quelle più ricorrenti. Ovviamente si tratta solo della mia personale esperienza e  in nessun modo devono essere interpretate come una regola fissa o uno stereotipo. 

  1.  Tutti in ciabatte. La prima regola che ho imparato quando sono arrivata in Slovacchia è: togliti le scarpe quando entri in casa. Il motivo è molto semplice, e secondo me ha anche molto senso: evitare di sporcare tutta la casa, soprattutto in inverno quando c’è molta neve e le scarpe sono bagnate. Fin qui niente di sconvolgente. La sorpresa è arrivata nel momento in cui ho visto che anche negli uffici, nelle scuole e nei negozi la maggior parte delle persone cammina con disinvoltura in ciabatte, cosa che in Italia sarebbe vista come qualcosa di insolito.
  2. Il secchio e lo straccio per lavare il pavimento nei bus. All’inizio i miei colleghi ed io avevamo varie teorie al riguardo (una ad esempio era che il secchio serviva nel caso in cui qualcuno dei passeggeri avesse lo stomaco delicato 🙂 ), ma alla fine abbiamo scoperto che la risposta è legata al punto precedente. In inverno c’è molta neve ed gli autobus si sporcano velocemente quando la gente sale con le scarpe bagnate, quindi il secchio e lo straccio servono semplicemente per pulire.
  3. Anche con 1 metro di neve le ragazze portano tacchi alti e la gente fa footing. Chapeau, perché col ghiaccio io ho problemi anche solo a camminare, però immagino che nel dna degli slovacchi ci sia una specie di sostanza antigelo che impedisce loro di cadere.
  4. Il riso viene servito a palline, come il gelato. In effetti in risposta a questa abitudine non si può fare altro che dire “perché no?”.
  5. Quando ordini al ristorante scegli prima cosa vuoi bere. Nei ristoranti in Slovacchia mi è capitato spesso che il cameriere mi venga a chiedere cosa voglio ordinare appena 1 minuto dopo che mi sono seduta, quando sto ancora cercando di decifrare il menu per decidere cosa voglio mangiare. Questa efficenza può essere percepita dagli italiani in maniera negativa, ossia come un atteggiamento sbrigativo, mentre in realtà l’intenzione è nobile: vuole chiedere ai clienti cosa desiderano da bere, mentre chiederà cosa desiderano da mangiare nel momento in cui porterà le bevande.
  6. Per cominciare la zuppa. In Slovacchia ogni pasto comincia con la polievka, la zuppa. Ce ne sono molti tipi, tra cui di funghi, di cavolo acido, di verdure miste, di carne ed è sempre presente nei menu delle mense e dei ristoranti che per pranzo offrono normalmente la zuppa più un piatto principale a scelta fra varie opzioni ad un prezzo che va dai 2.50€ ai 5€.
  7. Dolci per pranzo. Personalmente questa è una delle cose che amo di più della Slovacchia: qui è abbastanza comune per pranzo mangiare un piatto principale dolce. Cosa si può chiedere di più?
  8. Non dimenticare i fazzoletti. Mentre venivo in Slovacchia in treno nel mio scompartimento ho visto una signora tirare fuori dalla borsa un rotolo di carta igienica ed andare nella direzione del bagno. Dopo poco ho capito perché: nei treni e negli edifici pubblici di solito i bagni sono sprovvisti di carta igienica, quindi meglio essere previdenti.  
  9. La chiave del bagno. Qui le cose da dire sono due. La prima è che spesso negli uffici pubblici o nelle scuole i bagni sono sprovvisti di chiave. La seconda è che, almeno a Banská Bystrica, a volte i bar e i ristoranti hanno il bagno in un altro edificio, quindi per andarci bisogna chiedere la chiave al cameriere.
  10. Il fumo nei locali pubblici. A seconda dei punti di vista, questa differenza rispetto all’Italia può essere positiva o negativa. Va detto però che in questo momento viene discussa una legge per introdurre il divieto di fumo dei locali pubblici in cui si consuma cibo e nei centri commerciali. 
Emanuela Cardetta
Emanuela Cardetta

Sono un’interprete di conferenza e traduttrice di italiano, inglese, francese e slovacco. Il mio lavoro è aiutare persone che non parlano la stessa lingua a comunicare tra loro in maniera efficace.

Chi sono
4 Comments
  • Graziana (La stanzetta inglese)
    Posted at 16:31h, 07 Marzo Rispondi

    Ho letto con interesse questo tuo post perché mi incuriosiscono sempre i confronti tra culture, inoltre ho appena scoperto che la Slovacchia non è poi così diversa dalla Polonia, paese che conosco molto bene.

    • emanuelacardetta
      Posted at 23:57h, 07 Marzo Rispondi

      Graziana, ti ringrazio per il tuo commento. Qui in Slovacchia ci sono molti polacchi ed in effetti anche io ho avuto l’impressione che ci siano parecchie somiglianze fra questi due popoli vicini. Mi viene spontaneo chiederti qual è stato il più grande choc culturale per te quando sei entrata in contatto con la cultura polacca

      • Graziana (La stanzetta inglese)
        Posted at 00:21h, 08 Marzo Rispondi

        Ciao Emanuela! L’unica cosa che mi ha veramente stupito è stato lo stupore dei polacchi nel vedere il mio interesse per la Polonia e la lingua polacca “ma perché studi il polacco? è una lingua sfigata” mi dicevano spesso. Ecco, mi aspettavo un po’ più di orgoglio per la propria cultura.

        • emanuelacardetta
          Posted at 19:38h, 08 Marzo Rispondi

          Grazie per la risposta! Succede la stessa cosa anche a me con gli slovacchi: è sempre la prima domanda che mi fanno e molti di loro dicono che lo slovacco è una lingua “brutta”, mentre invece l’italiano è una lingua “bella”

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