L’identità slovacca

La Slovacchia non è certamente il Paese più famoso del mondo. Quando mi capita di dire ad amici e conoscenti che vivo qui, mi capita spesso di sentire risposte quali: “Dove sei, a Lubiana?”, oppure “Ah, sì, in Cecoslovacchia”, o ancora “La capitale è Budapest, vero?”. Una persona era addirittura convinta che  la Slovacchia fosse una regione dell’Austria!

Nonostante la Slovacchia sia vicinissima al nostro Paese, possiamo usare come attenuanti di questa mancata conoscenza le sue piccole dimensioni (5 milioni di abitanti, quanto la Sicilia) e la sua giovane età (appena 20 anni).

Non sorprende quindi che che gli italiani (ma non solo loro) non sappiano in cosa consista la “slovacchità”. Ad esempio, non credo che esistano barzellette infarcite di stereotipi che cominciano con “c’erano un tedesco, uno slovacco e un italiano…”.

Quello che sorprende, però è che sembrerebbe che neanche gli slovacchi stessi sappiano quali elementi siano alla base della loro identità nazionale.

Guardiamo ad esempio questa vignetta realizzata dall’UE prima che la Slovacchia diventasse Stato Membro.

Il titolo dice Il perfetto europeo dovrebbe essere… Seguono poi per ogni stato membro le caratteristiche ironicamente più salienti, come ad esempio: silenzioso come un italiano, simpatico come un tedesco, bravo a cucinare come un britannico, bravo a guidare come un francese, sobrio come un irlandese, e così via. Nella vignetta campeggia un punto interrogativo seguito da … come uno slovacco, come invito rivolto ai cittadini di inviare suggerimenti. Si tratta di una campagna finalizzata a costruire l’identità europea, ma getta luce sulla (mancata) identità slovacca.

In questi interessanti articoli apparsi in italiano su Buongiorno Slovacchia (prima parte e seconda parte) lo scrittore slovacco Pavel Vilikovský, attraverso un’attenta analisi storica, affronta la questione della “slovacchità”, ritenuta poco vivace, con la grande eccezione dei miti, tra i quali cita Cirillo e Metodio e Juraj Janušik, il Robin Hood slovacco: “il vuoto creato da una storia (…) rinnegata viene colmato dai miti, che essendo più vaghi e romantici sembrano, ad alcuni slovacchi, più idonei dei fatti per conquistare un riconoscimento generale”.

Il rapporto degli slovacchi con la storia appare ancora molto conflittuale, tanto che Vilikovský afferma che “dietro alla sensazione che il nostro passato – o anche il presente, a dire il vero – non sia sufficientemente glorioso, si cela sempre la solita, vecchia mancanza di autostima e fiducia in se stessi”.

Emanuela Cardetta
Emanuela Cardetta

Sono un’interprete di conferenza e traduttrice di italiano, inglese, francese e slovacco. Il mio lavoro è aiutare persone che non parlano la stessa lingua a comunicare tra loro in maniera efficace.

Chi sono
2 Comments
  • gaiagertrude
    Posted at 19:40h, 14 Giugno Rispondi

    Penso di aver conosciuto solo 2 persone slovacche nella mia vita (ok, sono giovane, ma in quest’ultimo anno ho viaggiato un bel po’)

    • emanuelacardetta
      Posted at 00:15h, 15 Giugno Rispondi

      In che zona hai viaggiato? Comunque, essendo la Slovacchia un paese così piccolo, è normale che finora abbia conosciuto poche persone slovacche. Spero che in futuro ne incontrerai di più

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