Come ho già scritto molte volte su questo blog, in Italia purtroppo la professione dell’interprete, così come quella del traduttore, non è regolata da un albo professionale. Oltre a ricadute di natura fiscale e previdenziale non indifferenti, la diretta conseguenza di questo vuoto normativo è che di fatto chiunque può proporsi come interprete senza alcun bisogno di dimostrare di averne le qualifiche o le competenze.
Non è raro infatti che chi, per un motivo o per un altro, conosce due lingue ritenga automaticamente che questo basti per lavorare come interprete o traduttore: non è così perché, come cerco sempre di dimostrare in questo blog, sono necessarie molte altre competenze. Se è anche vero che ci pensano i clienti ed il mercato a fare una cernita tra un “interprete titolato” ed uno improvvisato, non è comunque piacevole non vedere riconosciuta la propria professionalità in modo tangibile.
In mancanza di un albo, esitono tuttavia percorsi alternativi che permettono a un interprete qualificato (e per qualificato intendo con una laurea inerente al campo dell’interpretazione e/o con una lunga esperienza nel settore) di certificare le sue competenze. Eccone alcuni.
Associazioni professionali
Per essere accettati in un’associazione professionale di interpreti occorre dimostrare di averne le qualifiche. Ecco perché farne parte, oltre a offrire tutta una serie di benefici di cui parlerò nel prossimo post, è per i nostri clienti una garanzia di professionalità. In Italia esistono diverse associazioni professionali di interpreti: le più importanti sono AIIC, AssoInterpreti, AITI, ANITI e TradInfo.
Camera di Commercio
Tutte le Camere di Commercio dispongono di liste di interpreti accreditati in quello che viene chiamato Ruolo di Periti ed esperti, categoria Interpreti e traduttori da cui, in teoria, potenziali clienti potrebbero attingere in caso di necessità. Anche se personalmente non ho mai ricevuto un incarico grazie alla mia iscrizione alla Camera di Commercio della mia zona, ritengo si tratti comunque di un accreditamento che mi dà credibilità nei confronti dei clienti. Chi fosse interessato troverà informazioni dettagliate sul sito della propria Camera di Commercio di competenza.
Tribunale
C’è anche la possibilità di registrarsi presso il Tribunale della propria zona di competenza. In questo caso la procedura è un po’ più complessa e ha come prerequisito l’iscrizione alla Camera di Commercio. Per fare domanda occorre presentare tutta una serie di documenti e pagare una quota una tantum. Esistono due registri separati: quello dei Consulenti tecnici che operano in ambito civile e quello dei Periti in ambito penale. Attenzione però: prima di fare questo passo bisogna riflettere a fondo perché rendersi disponibile a lavorare per il tribunale vuol dire accettarne le condizioni di incarico che potrebbero includere in alcuni casi lavorare in carcere, essere chiamati a orari improbabili e essere pagati in vacazioni con tempi non propriamente celeri.
Norma UNI 11591:2015
Da qualche anno esiste anche la certificazione Norma Uni 11591:2015 che ha il merito di definire in maniera molto precisa i diversi profili professionali di interpreti (distinti in Interprete di conferenza, Inteprete in ambito giuridico-giudiziario, Interprete in ambito socio-sanitario e Inteprete in ambito commerciale) e traduttori (con le diverse categorie di Traduttore tecnico-scientifico, Traduttore giuridico-giudiziario e Localizzatore). L’iter per accedere alla certificazione, che ha una durata di 5 anni, è diversificato per chi è già socio ordinario di un’associazione professionale riconosciuta. A questo link si trovano tutte le informazioni.
Istituzioni internazionali
Infine, un altro modo per attestare la propria professionalità consiste nel sostenere e superare esami di accreditamento presso le istituzioni internazionali (Unione Europea, ONU, NATO, ecc.). Ogni istituzione ha le sue specifiche regole di accesso in termini di profilo lingiustico, competenza ed esperienza, ma di certo ricevere il benestare di istituzioni così rilevanti aggiunge molto lustro al profilo professionale di un interprete.
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