Buongiorno e buon lunedì!
Oggi vorrei segnalarvi un film che ho visto questo fine settimana. E’ la storia di una famiglia francese formata da mamma, papà ed un figlio sordomuti e da una figlia udente che funge costantemente da interprete per l’intera famiglia, con conseguenze a tratti comiche e a tratti drammatiche.
L’abitudine di “usare” un figlio (o un altro familiare) come interprete è purtroppo una pratica molto diffusa, sia tra i sordi con figli udenti, che tra gli immigrati con figli nati nel paese di destinazione, causando non pochi problemi sia dal punto di vista della qualità del servizio di interpretazione, ma anche e soprattutto per l’equilibrio psicologico del mediatore improvvisato, che a volte deve confrontarsi con situazioni molto difficili (ecco un video che parla di questo tema pubblicato qualche tempo fa su questo blog).
Tornando al film, vi consiglio caldamente di andare e vederlo perché affronta questo tema con grande allegria, ironia e bella musica.
lituopadania
Posted at 09:50h, 30 MarzoLa scorsa estate, in un ristorante all’aperto vicino a Palanga (Lituania occidentale) abbiamo assistito a una situazione identica a quella da te descritta. Siamo rimasti un po’ disorientati, ma a dire la verità non abbiamo percepito né un effetto comico né elementi di drammaticità vera e propria. Ricordo di aver pensato proprio al peso psicologico in carico alla bambina, che però se la cavava egregiamente e con una certa disinvoltura.
Emanuela Cardetta
Posted at 10:04h, 30 MarzoGrazie del tuo commento. Quando parlo di effetto comico e/o drammatico in realtà mi riferivo ad alcune situazioni più delicate dell’ordinare al ristorante. Ad esempio c’è una scena nel film in cui la figlia fa da interprete alla madre durante una visita ginecologica. Immagina poi un bambino che deve fare da interprete a suo padre mentre il medico gli comunica che ha il cancro.