Quando si impara una lingua straniera, tra le prime parole che si imparano ci sono sicuramente sì e no. Se in alcune lingue l’apprendimento di queste parole fondamentali non desta particolari difficoltà, come ad esempio in inglese dove yes vuol dire sì e no vuol dire no, ce ne sono altre in cui la questione è un po’ più complicata.
Pensiamo ad esempio al francese: per anni gli studenti credono di avere la verità in tasca pensando erroneamente che sia sufficiente sapere che per dire sì si dice oui e per dire no si dice non. E’ bruciante la delusione quando si accorgono che oltre a oui e non esiste anche si, che vuol dire anch’esso sì, ma si usa in risposta ad una domanda in forma negativa. Ad esempio, se qualcuno mi chiedesse: “Tu n’es pas italienne?” in buon francese io dovrei rispondere “Si, je suis italienne”.
In slovacco le cose si complicano ancora di più perché, se è vero che sì si dice ano e no si dice nie, è anche vero che nella lingua parlata è comunissimo l’utilizzo di no, che non è una negazione, ma un’abbreviazione di ano, quindi vuol dire sì. Inoltre, per dire sì, gli slovacchi utilizzano anche hej. Ultimo tassello del puzzle: quando i bambini fanno qualche marachella, i genitori per far capire loro che quello che fanno non va bene dicono “no no no!”. C’è da perdersi, no?
L’oscar del sì e no però, va senza dubbio alla lingua bulgara. Sì si dice da e no si dice nie, peccato però che il gesto che accompagna il da è un movimento della testa in senso orizzontale (esattamente quello che facciamo in Italia per dire no), mentre il nie è accompagnato da un movimento verticale della testa prima verso l’alto e poi verso il basso (ossia molto simile a quello che facciamo in Italia per dire sì). Che dire, il mondo è bello perché è vario.
Michaela
Posted at 20:42h, 08 NovembreCara Emanuela, aggiungo un commento al tuo articolo divertente ma profondamente vero.
Per gli amici della lingua slovacca, vorrei aggiungere che “no” non è solo un’abbreviazione del “áno” cioè “sì” nella lingua parlata, bensì viene spesso usato come interiezione all’inizio di una frase. La distinzione tra i due “no” – oltre al significato e la posizione nella frase – è rilevabile dall’intonazione. Nel primo “no” = sì la voce sale, nel secondo “no” = eh, già (o altro, secondo il caso) la voce scende.
La seconda nota la faccio per “no no no” che viene detto ai bambini: frequentemente è fatto da due soli “no”, cioè “no-no!”, con l’intonazione sempre in discesa.
Un abbraccio e buon proseguo, Michaela
Emanuela Cardetta
Posted at 13:09h, 09 NovembreCiao Michaela, grazie per la tua integrazione, come sempre molto utile!