L’interprete e i social media

I social media hanno rivoluzionato le nostre vite, sia nella sfera personale, che in quella professionale. Dal punto di vista professionale, i social media offrono agli interpreti opportunità che anche solo una decina di anni fa erano inimmaginabili. In passato, per fare networking e marketing, le uniche possibilità a disposizione dei professionisti erano partecipare ad eventi, alzare il telefono o inviare un’email. Oggi, grazie a LinkedIn, Facebook o Twitter, a questi canali “tradizionali” se ne aggiungono altri che ci permettono di entrare in contatto o interagire con colleghi e potenziali clienti praticamente con un click. Fantastico, no? Beh… sì e no. Perché se usati male, i social network possono ritorcersi contro di noi e ledere la nostra reputazione.

Vita privata e vita professionale

Se sui social abbiamo profili professionali, probabilmente il nostro obiettivo è trovare nuovi clienti, coltivare gli attuali e confrontarci con i colleghi. Per farlo è importante veicolare un’immagine di noi autentica e professionale, che ispiri fiducia e competenza, evitando quindi contenuti troppo personali. Per chi ama usare i social network per rimanere in contatto con amici e familiari, un’idea potrebbe essere destinare un canale ad un uso esclusivamente professionale, come LinkedIn, e avere un secondo profilo, ad esempio su Facebook o Instagram, con contenuti più personali, in modo tale che i nostri potenziali clienti non finiscano per errore sulle nostre fotografie al mare in bikini!

#viewfromthebooth

I social media strabordano di fotografie di interpretri con l’hashtag #viewfromthebooth #boothwithaview o #terplife che ritraggono l’interprete in cabina, da cui spesso si desumono informazioni potenzialmente sensibili, come il luogo, il tipo di evento e l’identità dei partecipanti, che il nostro cliente potrebbe non avere voglia di diffondere per mille possibili ragioni. Se da una parte è comprensibile che dal punto di vista del marketing si abbia voglia di far sapere a colleghi e potenziali clienti che siamo attivi sul campo, nel nostro lavoro il principio della riservatezza è sacro, e anche se nel contratto che abbiamo firmato non è specificato, prima di postare foto di questo tipo, sarebbe opportuno chiedere il permesso al cliente. A tal proposito, Julia Poger propone di pubblicare questi contenuti con l’hashtag #clientauthorized.

Quanto sono figo!

Un altro genere di contenuti molto popolare è il selfie dell’interprete con le star. In effetti lavorare al fianco di celebrità può dare un po’ alla testa ed è comprensibile che si desideri immortalare quel momento e condividerlo… ma forse mandarlo alla mamma e al proprio partner è più che sufficiente! Postare i nostri selfie con celebrità sui social network professionali soddisferebbe solo il nostro desiderio di autocompiacimento, senza apportare alcun contributo a chi ci legge e soprattutto, potrebbe danneggiare l’immagine professionale che dovremmo sempre e comunque veicolare.

Che relatore tremendo!

Capita a tutti ogni tanto di ritrovarsi a tradurre relatori complicati, se non impossibili, ed è umano avere il desiderio di sfogarsi un po’ con qualcuno per esprimere la propria frustrazione. La buona notizia è che esistono gli amici e i familiari 🙂 Se invece decidiamo di rendere pubblico il nostro sfogo sul nostro profilo Twitter, teniamo presente che non è escluso che il nostro cliente possa leggere il nostro post (a maggior ragione se usiamo tag e hashtag troppo eloquenti). Beh, se dovesse succedere, è probabile che il cliente non apprezzi le nostre esternazioni e che non ci coinvolga nuovamente in occasioni future.

Notizie in tempo reale

Un modo in cui invece i social possono certamente aiutarci è usarli come fonte di notizie in tempo reale. Facciamo un esempio concreto: supponiamo che stiamo lavorando al congresso annuale di Confindustria e il moderatore all’improvviso inizi a leggere un comunicato che non ci è stato fornito in precedenza. E’ molto probabile che il comunicato sia stato postato su uno dei social network di Confindustria: basterà monitorare i profili social del nostro cliente per evitare di essere presi in contropiede.

Per finire, segnalo:

Emanuela Cardetta
Emanuela Cardetta

Sono un’interprete di conferenza e traduttrice di italiano, inglese, francese e slovacco. Il mio lavoro è aiutare persone che non parlano la stessa lingua a comunicare tra loro in maniera efficace.

Chi sono
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