Attenzione: video in cabina!

Nel post di oggi vorrei affrontare una questione pratica con cui mi è capitato di confrontarmi più volte nelle ultime settimane: come deve comportarsi l’interprete se durante una conferenza che sta traducendo in simultanea viene proiettato un video? Deve tradurne i contenuti o no?

Come gran parte delle domande più importanti della vita, la risposta più corretta secondo me è: dipende. Gli scenari possibili sono molti.

Partiamo dalla peggiore delle ipotesi. Nel bel mezzo di un intervento viene lanciato un video senza che nessuno ci abbia avvertito in anticipo. Se siamo particolarmente sfortunati, magari in cabina non c’è neanche un monitor da cui vedere il video e, se gli astri hanno deciso che quel giorno ci deve andare proprio tutto male, l’audio del filmato non ci arriva direttamente in cuffia e riusciamo a sentire solo una parola su tre.

In queste condizioni è evidente che è assolutamente impossibile fornire una traduzione, quindi è bene non farlo, avvertendo il pubblico del problema.

Passiamo invece all’estremo opposto: diciamo che è la nostra giornata fortunata e l’organizzatore non solo ci ha avvertito che sarà proiettato un video, ma ce l’ha anche mandato in anticipo! Se vogliamo proprio esagerare, possiamo persino spingerci anche a immaginare che il video abbia anche i sottotitoli (lusso!). In questo caso, siamo nelle condizioni di poter effettivamente offrire un servizio e credo sia sensato tradurre il video.

In mezzo a questi due estremi, ovviamente c’è un’ampia zona grigia nella quale l’interprete è chiamato a districarsi per prendere una decisione in pochi secondi: è più importante cercare di trasmettere le informazioni del video al pubblico oppure tutelarsi, evitando di fare un possibile salto nel buio?

La buona notizia è che esiste una terza via. L’interprete può avvertire il pubblico del fatto che non è nelle condizioni di assicurare una traduzione perfetta, ma che può comunque tentare di riassumere i contenuti generali del video. In questo modo il pubblico riceve informazioni, seppur per sommi capi, e l’interprete può tutelarsi.

Vi è mai capitata una situazione di questo tipo? Come l’avete gestita o la gestireste?

Emanuela Cardetta
Emanuela Cardetta

Sono un’interprete di conferenza e traduttrice di italiano, inglese, francese e slovacco. Il mio lavoro è aiutare persone che non parlano la stessa lingua a comunicare tra loro in maniera efficace.

Chi sono
2 Comments
  • Andrea
    Posted at 18:40h, 21 Gennaio Rispondi

    Ciao Manu! Questo post sul blog è davvero una manna dal cielo. A inizio settimana mi sono ritrovato nella cosiddetta “zona grigia” e, alla fine della sessione, ho scoperto che le varie cabine delle altre lingue hanno gestito l’imprevisto in modo diverso. Visto che quel video non faceva parte dei materiali che ci erano stati dati per la preparazione (e comunque si sentiva malissimo), quasi tutti hanno deciso di non tradurlo. All’inizio io mi sono limitato ad avvisare i delegati che la cabina italiana non sentitva l’audio e quindi il video non sarebbe stato tradotto. Poi, però, vedendo la cabina russa a fianco che invece lo traduceva, mi sono fatto prendere dai sensi di colpa e ho fatto del mio meglio pur non sentendo granché. Decisione non ottimale, ma resta che a volte non sai davvero come gestire al meglio. E il video durava quasi 4 minuti, che sembrano un’eternità!

  • Emanuela Cardetta
    Posted at 19:27h, 21 Gennaio Rispondi

    Grazie mille Andrea per il tuo commento 🙂
    Anche a me è capitata la stessa identica situazione (sensi di colpa inclusi) e, dopo aver visto le difficoltà di fare un buon lavoro, mi sono ripromessa di non ricascarci più. Sono sicura che la prossima volta riuscirai a gestire tutto al meglio. Per mia curiosità, hai avuto modo di confrontarti con i colleghi della cabina di russo?

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